Storia di Ragazze, ricorrente! Guardarsi allo specchio e piacersi senza vergogna è IMPOSSIBILE, se la prescrizione arriva prima della “diagnosi”.

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Nella vita ti dici o ti dicono che ci sono cose più importanti, come se sentirsi bene con se stesse/i, finalmente, fosse una vergogna.
In queste ultime settimane ho sentito fin troppe volte gli stessi aneddoti da parte di ragazze che vogliono riprendere in mano la propria vita coraggiosamente.

Che male c’è nel voler essere sicure di se stesse?

Che male c’è nel voler riprendere in mano la propria vita?

Ma prima di andare avanti voglio raccontarti una storia.

Sebbene non sempre riescono a “diagnosticare” prima di prescrivere, si tratta di un principio corretto che si manifesta in molti settori della vita.
Ma cosa c’entra con il diritto di sentirsi sicuri di se e piacersi guardandosi allo specchio?

“Diagnosticare” prima di prescrivere non ha a che fare solo con i Medici e se hai la giusta curiosità per leggere fino in fondo scoprirai perchè.
Diagnosticare prima di prescrivere, è il segno dei veri Professionisti. E’ essenziale per l’oculista, per il medico. Nessuno si fiderebbe della ricetta di un medico se non si fidasse della diagnosi.
Quando Rosita (nome di fantasia, ma la storia è reale), aveva solo due mesi, si ammalò il venerdi sera tardi. Era periodo di mondiali di calcio e l’Italia avrebbe giocato il giorno dopo le semi finali. Era una partita importante che avrebbe potuto portare gli azzurri in finale.

Giovanni e Carla, genitori di Rosita, avrebbero voluto andarci, ma non volevano lasciare la piccola Rosita considerando che lo stadio dove si sarebbe svolta la partita era a circa 20 km di distanza dalla loro città di residenza. I suoi sintomi, vomito e diarrea, li avevano allarmati.
Il dottore era andato alla partita. Non era il loro medico di famiglia, ma era l’unico che si potesse rintracciare in quei giorni. Quando le condizioni di Rosita peggiorarono decisero di chiedere consiglio ad un medico.
Carla (la mamma) fece il numero del dottore, il quale inizialmente non rispondeva, in quanto la partita era arrivata ad un punto critico.
Dopo un pò, il medico richiamò Carla, riferendole che aveva ricevuto una chiamata dal suo numero.
Il medico parlava con un fare un pò seccato.
Carla gli disse: “Sono la Signora ABC, dottore, e siamo preoccupati per nostra figlia Rosita”.
“Qual è la situazione?” chiese.
Carla descrisse i sintomi, e lui disse: “Ok, detto una ricetta per telefono. Qual è la vostra farmacia?”
Quando riappese, Carla senti che nella FRETTA non gli aveva proprio fornito tutti i dati, ma che quanto gli aveva detto era adeguato.
“Pensi che si renda conto che Rosita è solo una neonata di appena due mesi?” disse Giovanni.
“Sono sicura di si” rispose Carla.
“Ma non è il nostro medico. Non l’ha mai neppure avuta in cura”.
“Beh, sono piuttosto sicura che lo sappia”.
“Vuoi darle la medicina anche se non sei assolutamente sicura che lo sappia?”
Carla rimase in silenzio. “Cosa vogliamo fare?” chiese alla fine.
“Richiamalo”, rispose Giovanni.
“Fallo tu”, replicò Carla.
E cosi fece Giovanni. Il cellulare del Medico squillò ancora una volta in piena partita. “Dottore” disse Giovanni, “quando ci ha dettato quella ricetta aveva capito che Rosita ha solo due mesi?”.
“No!” esclamò. “Non me ne ero reso conto. Ha fatto bene a richiamarmi. Cambio immediatamente la ricetta”.
Se non vi fidate della “diagnosi” (se questa è mai avvenuta), non potete fidarvi della ricetta (a maggior ragione se è uguale per tutti). Questo vale anche nel campo della Salute psicofisica e del benessere di corpo e mente. Il Professionista del Farma – Movimento di grande professionalità cerca prima di tutto di capire i bisogni, gli interessi, la situazione della Persona che ha di fronte.
L’allenatore dilettante da esercizi e o indicazioni (molto spesso uguali per tutti), il Professionista del Farma – Movimento si occupa di interpretare e valutare i bisogni da soddisfare e i problemi da risolvere. E’ un approccio completamente diverso.
Il Professionista impara a Capire. E deve essere tanto onesto da poter dire se necessario, nel rispetto della verità: “il mio metodo (a patto che ne abbia uno) non può soddisfare quelle specifiche esigenze”.
“Diagnosticare” prima di prescrivere è fondamentale anche in campo legale. L’avvocato professionista raccoglie prima i fatti per capire la situazione, per capire le leggi e i precedenti, poi prepara la causa e lo stesso fa il commercialista o il parrucchiere professionista.
Il bravo avvocato scrive la memoria della propria controparte prima della propria.
E lo stesso vale per un ingegnere.
Un bravo ingegnere, prima di progettare e costruire un ponte, valuterà le forze e le tensioni che entreranno in gioco. Un bravo insegnante valuta le caratteristiche della classe prima d’insegnare. Un bravo studente prima comprende la materia e poi si applica allo studio. Un bravo genitore comprende i propri figli prima di valutarli o giudicarli. La chiave di un buon giudizio è la COMPRENSIONE. Se si giudica prima, non si comprenderà mai a fondo.
“Diagnosticare” prima di prescrivere è un principio corretto evidentemente in tutti i settori della vita. È un principio generale, un comune denominatore, ma sprigiona la sua forza maggiore nelle relazioni interpersonali che oggi stanno via via svanendo.

Tornando al topic.

La dinamica che ho sentito praticamente quasi sempre in questa settimane solitamente è molto simile.
Entri, ti viene riferito quanto costa, sborsi e poi, tranne qualche raro caso di intrattenimento relazionale ci si rivede alla scadenza di ciò che hai pagato, senza avere un feedback di come stanno andando le cose, se nel frattempo non ti sei giustamente stancata/o.

Nessun confronto, nessuna verifica su ciò che fai, nessuna relazione, tranne il solito: “Ciao come stai? Tutt’apposto.”

A questo punto meglio YouTube. Infatti sono in tanti che lo preferiscono, direi anche giustamente se le cose stanno cosi.

Infatti, sono assolutamente d’accordo se bisogna essere trattati come un bancomat o come un limone da spremere fino all’ultima goccia.

Nel frattempo, ci si perde tutto il bello della giovinezza… non uscire… non vestirsi come ci piacciamo. La brutta notizia è che non si torna più indietro. Il tempo è tiranno, per tutti.
Probabilmente ti trovi in questa situazione da tempo, molto tempo. Hai provato a camminare, ad andare in bicicletta ad allenarti da sola/o a casa o da qualche tutorial sul web.
Riflettendoci e guardando indietro si poteva fare di più, certamente, e adesso è il momento per te di risistemare tutto, partendo da te, dal tuo corpo per riprendere in mano la tua vita.

Ti è costato in termini di Salute….
Ti è costato in termini di Tempo…
Ti è costato in termini economici, in quanto questi soldi sarebbero stati più fruttuosi se investiti in qualcosa che poteva dare risultati.

Ma la domanda che voglio porti è: “Se tutto rimane così com’è, quanto ti costerà tutto questo fra 5 anni?”

Una cosa è chiara per fare una prescrizione è necessaria una “diagnosi” e per portare la tua vettura in autostrada è necessario che abbia la convergenza fatta.

Ma non solo, perchè a differenza di un sistema meccanico, una Persona è viva ed è fatta di mente pensante (qualcuno a volte dice purtroppo).
In questa precisa circostanza, è indispensabile dover fare riferimento a quella che è la formula della Performance.

La conosci?

Magari pensi che tu, al massimo sali una rampa di scale e che la tua vita non ci azzecca nulla con una Performance.

SBAGLIATO!

Salire una busta della spesa al primo piano è considerabile come una Performance, cambia l’intensità ma le dinamiche sono uguali a quella che nel gergo sportivo viene comunemente chiamata appunto in questo modo.

La formula della Performance in cosa consiste?

Performance = Potenziale (le tue capacità acquisite sinora o da poter imparare) – Interferenze Interne

La domanda che nasce spontanea è… quante volte in una giornata il tuo “stato emotivo” è stabile costantemente? E in una settimana? E in un mese? E in un anno?

E’ ovvio che se non sei in grado (perchè nessuno te lo ha insegnato) di saper utilizzare il timone della tua nave, nessuno sarà in grado di permetterti di guardarti allo specchio e piacerti senza vergogna.
In molti ti parlano di come migliorare la pancia piatta, ma nessuno di loro si chiede se la tua colonna vertebrale è in grado di supportare o meglio sopportare un esercizio (inutile) come i crunch.

E se la tua colonna cervicale ha una scarsa mobilità come conseguenza di un diaframma contratto perchè è quel muscolo che veicola (tra le tante altre funzioni) eventuali periodi di stress fin troppo prolungati e a causa dell’innervazione (l’innervazione è come i fili che dall’interruttore permettono alla lampadina di accendersi) da parte del 10° nervo cranico che fra l’altro arriva dietro l’orecchio questo può causare nausea o vertigini, quante probabilità hai di riuscire a ottenere ciò che vuoi?

Se hai sempre sognato un metodo scientifico per sentirti bene con te stessa/o finalmente, e di guardarti allo specchio e piacerti, anche se ci hai già provato e pensi che non ci riuscirai, questo post è il più importante che tu abbia mai letto.
Scrivo questo post perchè so che il tempo passa e non si ritorna più indietro;

Sto scrivendo sempre più spesso, perchè negli ultimi anni sono state veramente tante le Persone che erano convinte di aver qualcosa che non andava e invece non è assolutamente così

E se ti sei riconosciuta/o anche solo in parte nelle parole scritte sinora anche tu potresti beneficiare enormemente come loro.

Ciò che oggi mi ha portato a occuparmi di Salute psicofisica e di benessere di corpo e mente è l’aver vissuto in prima persona tutta una serie di difficoltà e averle superate talvolta, anzi molto spesso attraverso errori. Se sei curiosa/o ti invito a leggerla. Puoi trovarla all’indirizzo: https://bit.ly/2GFdYmJ

Se credi che non ci sia più tempo per riprendere in mano la tua vita e che è adesso la circostanza migliore, scrivi a info@abcpalestra.it per “diagnosticare” prima di prescrivere ciò che è più opportuno per te e se non ci sono le condizioni per intraprendere un percorso insieme, saremo noi per primi a dirtelo.

Viva l’indeerneeettt

A presto

Andrea Bertino

andreabertino.com
http://www.abcpalestra.it/blog

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